
Doccia per disabili: caratteristiche e requisiti
Garantire un accesso adeguato alla propria igiene personale è l’imperativo di qualsiasi bagno.
Ciò vale, ancor di più, nel caso di persone affette da difficoltà psico-motorie.
In un contesto simile, optare per una doccia per disabili può fare davvero la differenza.
Analizziamo tutti i requisiti, obbligatori a livello normativo e non, con tutti i nostri consigli tecnico-professionali per realizzare una doccia per disabili 100% sicura.
Come dovrebbe essere una doccia per disabili?
Sicura, funzionale e dotata di specifici ausili di sostegno.
Devi sapere infatti che le docce per disabili vengono progettate appositamente per massimizzare la sicurezza, la praticità e il comfort durante l’utilizzo del bagno.
Venire incontro alle necessità delle persone disabili è, senza ombra di dubbio, un dovere morale oltre che professionale.
Per coloro che soffrono di problemi di deambulazione, fare la doccia potrebbe diventare un ostacolo a cui dover far fronte nella quotidianità.
È proprio in questo senso che favorire un’esperienza positiva contribuisce non solo al benessere fisico, ma anche a migliorare l’autostima.
La doccia per disabili dovrebbe avere una dimensione sufficientemente ampia per garantire alla persone (e ad eventuali assistenti) di avvicinarsi con la carrozzina in completa sicurezza.
In linea generale, le misure minime del box doccia sono di 90×90 cm.
Scendiamo ora nei dettagli: ecco, di seguito, tutte le specifiche per una doccia per disabili.
Il piatto doccia
L’ingresso del box doccia rappresenta un elemento da considerare con particolare attenzione in fase di progettazione.
Si tratta infatti di un punto critico in termini di sicurezza e accessibilità per una persona con disabilità motorie e difficoltà di deambulazione.
Le caratteristiche del piatto doccia destinate alle docce per disabili sono infatti definite a livello normativo.
Secondo il DM 236 del 1989, il piatto doccia dovrebbe essere a filo pavimento.
Ciò significa che qualsiasi scalino, o bordo rialzato, non è ammesso e, anzi, viene considerato come una “barriera architettonica” che potrebbe mettere influire sulla sicurezza della persona.
Vi consigliamo inoltre di optare per un pavimento antiscivolo e materiali particolarmente durevoli come la ceramica, ad esempio.
Questi materiali aiutano a diminuire il rischio di scivolare o cadere durante la doccia, contribuendo a garantire un ambiente ancor più sicuro.
Gli ausili di sostegno
Installare appositi accessori doccia di supporto non è sufficiente.
Ciascun ausilio deve rispettare specifiche caratteristiche ed essere posizionato strategicamente lungo tutte le pareti del bagno e della doccia.
Ecco gli ausili di sostegno più usati nelle docce per disabili:
- maniglioni di sostegno, da posizionare all’ingresso della doccia per fornire un solido supporto durante l’ingresso e l’uscita.
I maniglioni vengono spesso installati anche sulla parete interna della doccia in senso verticale o orizzontale come “punto di presa” per la persona mentre si trova all’interno.
O, ancora, all’altezza della sedia da doccia, per facilitare la persona nell’atto di alzarsi e sedersi.
Da DM 236 si legge inoltre che “[…] il tipo e le caratteristiche dei maniglioni o
corrimano devono essere conformi alle specifiche esigenze riscontrabili successivamente all’atto dell’assegnazione dell’alloggio e posti in opera in tale occasione”.
- doccia a telefono (da DM 236 del 1989).
Questa soluzione permette alle persone con mobilità ridotta di dedicarsi alla propria igiene personale in modo agevole, grazie alla flessibilità della doccetta.
La possibilità di controllare e regolare la direzione del getto d’acqua consente di raggiungere tutte le parti del corpo, adattandosi ai movimenti dell’individuo.
- sedile ribaltabile (da DM 236 del 1989).
Il sedile ribaltabile rappresenta un ausilio di sostegno di estremo valore per una doccia per disabili, offrendo un appoggio sicuro e confortevole durante la doccia.
Grazie alla possibilità di essere sollevato e abbassato a seconda delle esigenze, il sedile ribaltabile si presenta come un punto di appoggio durante la pulizia.
Come abbiamo già detto, la doccia può essere un’esperienza particolarmente complicata per le persone disabili.
In questo senso, il sedile può fornire il supporto necessario nel caso in cui la persona abbia bisogno di riposarsi e fare una pausa.

Doccia per disabili: come scegliere il modello più adeguato?
Per scegliere la tipologia di doccia più adatta occorre prendere in considerazione diversi aspetti.
A partire, in primis, dalla mobilità della persona affetta da disabilità: quali sono le sue esigenze a livello assistenziale?
Generalmente, la scelta ideale ricade sul più classico modello walk-in, perfetto per facilitare l’ingresso e l’uscita anche con eventuali sedie a rotelle.
In alternativa, si potrebbe optare per comode ante scorrevoli, perfette per massimizzare la funzionalità del box doccia e assicurare un comfort elevato.
In questo caso, vi consigliamo di optare per materiali robusti e particolarmente durevoli (come il cristallo temperato), capaci di resistere a urti e sollecitazioni particolarmente forti.
Da tenere in considerazione, inoltre, le dimensioni del bagno.
Come già detto in precedenza, il box doccia dovrebbe misurare almeno 90×90 cm: assicuratevi di scegliere un modello che non sia di particolare intralcio all’interno della stanza.
Conclusioni
Progettare una doccia per disabili richiede una forte preparazione professionale sia a livello teorico-architettonico che a livello pratico.
Come abbiamo visto nel corso dell’articolo, le caratteristiche da rispettare sono definite anche a livello normativo.
Se avete bisogno di realizzare una doccia per disabili, rivolgetevi esclusivamente ad esperti del settore.
Noi di BagnoSan, siamo a vostra completa disposizione per qualsiasi informazione aggiuntiva.
Se desiderate approfondite l’argomento leggendo l’articolo Bagno per disabili.